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Stanchezza

Il colpo di sonno alla guida dell’auto è un killer spietato che va evitato e prevenuto prima che sia troppo tardi.

Non appena si avverte la sensazione di avere le palpebre pesanti e gli occhi che tendono a chiudersi con sempre maggior frequenza, non si deve assolutamente tentare di contrastare la sonnolenza alla guida mettendo in atto una serie di stratagemmi che vanno dal finestrino aperto, fino alla radio accesa a tutto volume. Anche l’ACI mette in guardia da queste soluzioni che sono solitamente un rimedio temporaneo, capace di risvegliare solo per poco l’attenzione e la concentrazione per poi ricondurre velocemente il guidatore tra le braccia di Morfeo. "Chiudo gli occhi solo per un attimo" è di solito l’ultimo pensiero prima dell’incidente.

Guidare con il sonno o anche solo con la stanchezza significa viaggiare con un compagno subdolo, pronto a distrarre e a provocare cadute di attenzione tanto che, secondo le stime riportate dall’ACI, tra il 15 e il 40% di incidenti gravi sono imputabili a uno stato di sonnolenza alla guida, spesso affiancato anche da abuso di alcool. Molti anche gli incidenti evitati solo perché il colpo di sonno alla guida ha colpito mentre si arrivava a destinazione.

Diverse ricerche hanno individuato come, sia in Italia che all’estero, siano presenti una serie di incidenti, di fattori di rischio e di situazioni caratteristiche attribuite al guidare col sonno: in pool position si trovano le uscite di strada che avvengono in ugual misura in curva o su strada rettilinea e che non sono imputabili a velocità eccessiva o a maldestri tentativi di evitare ostacoli. Seguono a breve distanza tamponamenti violenti privi sia di una qualsiasi causa sia di un qualsivoglia tentativo di frenata.

Sono stati valutati anche dei possibili fattori di rischio che vanno dall’età inferiore ai 30 anni fino alle grandi abbuffate o, peggio ancora, alle grandi bevute.

A rischio anche gli insonni cronici, i grandi russatori (in quanto soggetti ad apnee che disturbano la qualità del riposo), chi fa uso di alcune tipologie di farmaci e alcune categorie professionali, come per esempio i turnisti, soggetti a un ritmo di sonno irregolare.

Quali sono dunque le possibili situazioni a rischio da evitare?

Prima di tutto è consigliabile evitare guide prolungate e sarebbe bene fare una sosta di 10 minuti ogni 2 ore di guida consecutive seguite da una pausa di mezz’ora con occhi chiusi ogni 6 ore.

Meglio anche non viaggiare da soli, dal momento che una persona a fianco del guidatore può sorvegliarlo o sostituirlo alla guida, ed evitare di mettersi in strada tra la mezzanotte e le 7 del mattino, ore in cui l’organismo umano non è in grado di porre la dovuta attenzione alla guida di un veicolo.

Stress, affaticamento e stanchezza al ritorno dal lavoro producono anch’essi un calo di attenzione mentre la monotonia e la regolarità del viaggio rischiano di portare il conducente in una sorta di stato ipnotico.

Attenzione anche alle temperature elevate all’interno dell’abitacolo, al volume troppo alto dello stereo che produce affaticamento, alla nebbia che ovatta gli stimoli sensoriali.

Infine, il consiglio più ovvio: accostare e riposarsi ai primi segni di stanchezza.

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